martedì 1 luglio 2008

Riflessioni sull'agnosticismo: perchè non è vero che gli atei sono più "coraggiosi"

"So di non sapere."

Socrate


Credo che il pregiudizio che vede l'agnostico come un pensatore incerto, che non si sbilancia troppo e che assume una posizione "comoda" dicendo di non sapere, vada ampiamente rivisto. L'agnostico non è certo in una posizione più tendente alla fede rispetto all'ateo e anzi, oserei dire che sia il contrario: il pensiero dell'ateo non si basa anch'esso su una fede? Non è dunque una fede pretenziosa almeno quanto lo è una fede religiosa quella di affermare l'inesistenza di un qualcosa (in questo caso di un Dio) in tutto l'universo (infinito)? L'agnostico "puro" è dunque il pensatore che non ha alcuna fede.


"Io sono fermamente convinto che tutte le religioni, come sono dannose, così sono false. [...] Il mondo necessita di menti e di cuori aperti, non di rigidi sistemi, vecchi o nuovi che siano."

Bertrand Russel

"La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli."

Karl Marx

Mi trovo in totale accordo con queste citazioni e per questo le ho riportate nel blog. La prima, di Bertrand Russel (più agnostico che ateo anche lui) afferma che tutte le religioni sono false e che sono regolate da rigidi sistemi dogmatici; perchè un agnostico non potrebbe fare un'affermazione simile? La negazione di tutte le religioni è del tutto legittima perchè esse ritengono vere delle affermazioni basandosi sul niente ed è quindi un errore seguirle, ma non porta necessariamente all'ateismo, perchè come "religione" viene inteso tutto un sistema dogmatico e soprattutto contraddittorio e non solamente l'esistenza di un'entità superiore.
Il fatto che la religione sia un sintomo di un'oppresione, di uno spirito povero, intelletualmente poco sviluppato e che tende ad evitare le proprie responsabilità (affidandosi a un Dio), è espresso dalla celeberrima frase di Marx.
Credo che un mondo libero dai pregiudizi e dai rigidi schemi che le religioni impongono sarebbe di gran lunga superiore e più bello.

2 commenti:

Irene Gagliazzo ha detto...

PER CHI NON SA:
L'agnosticismo è il termine coniato nel 1869 dal naturalista inglese Huxley per designare l'atteggiamento di chi si astiene dal pronunciarsi su problemi irresolubili dal punto di vista scientifico. Si è soliti utilizzare questo termine per designare ogni posizione secondo cui la ragione deve sospendere il proprio giudizio quando si trova davanti a problemi metafisici o religiosi, per la cui soluzione sarebbe necessario oltrepassare i limiti naturali della natura umana.

HUME, AGNOSTICO E ILLUMINISTA, AFFERMA:

" Il tutto è un indovinello, un enigma, un mistero inespicabile. Dubbio, incertezza, sospensione del giudizio sembrano i soli risultati delle nostre più accurate indagini intorno a questo argomento. Ma tale è la fragilità della ragione umana e tale l'irresistibile contagio dell'opinione, che anche questo dubbio deliberato può essere difficilmente sostenuto. Non cerchiamo oltree, opponendo una specie di superstizione all'altra, abbandoniamole tutte alle loro querele. Noi mentre dura la loro furia e la loro contesa, rifugiamoci felicemente nelle calme, sebbene oscure, regioni della filosofia."

Gustavo II Adolfo di Svezia ha detto...

Non so se ho inteso il commento con il unto di vista più adatto... Irene dice :"L'agnosticismo è il termine coniato nel 1869 dal naturalista inglese Huxley per designare l'atteggiamento di chi si astiene dal pronunciarsi su problemi irresolubili dal punto di vista scientifico.", bene, io ho solo detto che secondo me la conoscenza dell'intero universo (necessaria per negare l'esistenza di un qualcosa) è, appunto, per ora, un "problema irresolubile dal punto di vista scientifico".
C'è qualcosa che non va nelle mie argomentazioni del post? Non fraintendetemi però, non sto cercando di far risultare il mio pensiero come il più corretto, ma di chiarirmi le idee su un argomento e più in generale su un mondo (quello della filosofia) che a me sono pressapoco sconosciuti.
Comunque ringrazio Irene per avermi prestato attenzione.